Con lo slogan: Il teatro della meraviglia il Teatro Camploy presenta la nuova edizione dell’Altro Teatro. 14 appuntamenti con i nuovi linguaggi della scena. Tra i protagonisti Sotterraneo, Motus, Carrozzeria Orfeo, Babilonia Teatri, ascanio Celestini, Caterina Guzzanti, Silvia Gribaudi
Il 22 novembre alle 20.45 con OVERLOAD di Sotterraneo, ritorna al Teatro Camploy la Rassegna L’ALTRO TEATRO che porta a Verona il meglio della scena nazionale nel campo del teatro e della danza più innovativa. Il cartellone, realizzato dal Comune di Verona – Assessorato alla Cultura in collaborazione con il Circuito Multidisciplinare Arteven, da quest’anno si avvale del prezioso contributo di Volotea, al fianco della cultura per accompagnare tutte le attività del Camploy.
IL TEATRO DELLA MERAVIGLIA è il claim scelto per la Stagione 24/25 di VERONA ALTRO TEATRO e sintetizza perfettamente la linea comune che unisce i 14 titoli selezionati, per offrire agli spettatori un’esperienza unica di conoscenza e trasformazione, di sguardo e di ascolto, di viaggio e di libertà. Un’esperienza che transita attraverso quattro precisi filoni individuati dalla direzione artistica: da un lato compagnie CULT della scena contemporanea italiana, capaci di ribaltare codici e convenzioni, dall’altro la presenza di PROTAGONISTI amati dal grande pubblico, e poi la danza declinata al FEMMINILE, nelle storie e nelle protagoniste, e le NUOVE FORME sceniche proposte da due tra le voci emergenti della scena nazionale più fuori dagli schemi.
Apre il cartellone il collettivo toscano Sotterraneo che, forte del consenso ricevuto lo scorso anno, torna a Verona con OVERLOAD. Lo spettacolo simbolo della loro poetica, già premiato nel 2018 con l’UBU, mette in scena lo scrittore americano David Foster Wallace trasformando il suo discorso in un iper-testo stratificato, che diverte e cambia la prospettiva dello sguardo nello spettatore. Pesca dalla letteratura anche Motus, la più internazionale tra le compagnie di ricerca italiane, guidata da Daniela Nicolò e Enrico Casagrande. Il loro FRANKESTEIN prende spunto dall’omonimo testo di Mary Shelley per poi allontanarsene, aprendo una riflessione sulla figura del mostro da una prospettiva che considera la metafora della non-conformità come possibilità più che come limite. Affrontano a modo loro un classico come TRE SORELLE di Cechov anche Muta Imago in un lavoro di grande fascino e potenza visiva. Una performance esoterica che riavvera il passato attraverso possessioni ed esorcismi, per capire come liberarsi da ciò che è stato aprendosi definitivamente al futuro.
Si appoggiano invece a drammaturgie contemporanee, a tratti psicadeliche, gli altri tre gruppi cult, indagando temi inediti di scottante attualità come le dipendenze da cose e sostanze di chi ha troppo, i cosiddetti nuovi ricchi (Carrozzeria Orfeo in SALVEREMO IL MONDO PRIMA DELL’ALBA); il rapporto rituale tra magia e morte, in uno spettacolo dove un vero prestigiatore evoca la meraviglia nello spettatore con numeri fuori dall’ordinario (Babilonia Teatri in ABRACADABRA); e poi gli haters, protagonisti di un’opera stratificata che nasce da un’ossessione: quella di capire chi si nasconde dietro questi lampi di odio feroce (Kepler 452 in GLI ALTRI).
Tra cinema, televisione, teatro e nuova drammaturgia arricchiscono il cartellone due protagonisti amati dal grande pubblico. Da un lato Ascanio Celestini narra la vita di San Francesco oggi, immaginando come il santo vivrebbe la povertà nell’Italia contemporanea e chi sceglierebbe quale compagno di strada, per non essere semplicemente povero ma servo dei poveri (RUMBA); dall’altro Caterina Guzzanti indaga il tema dell’impotenza sessuale maschile, con tutte le implicazioni legate all’autostima della donna e alla possibilità di tenere in piedi una relazione sentimentale (SECONDO LEI).
Tutta al femminile anche la programmazione della danza con quattro protagoniste della scena. Laura Corradi per Ersiliadanza racconta di come nella vita spesso bisogna avere UN BEL CORAGGIO; Valentina Dal Mas in LUISA (premio Scenario Periferie 2023) affronta il tema della vecchiaia e dell’emarginazione, mentre Silvia Gribaudi e Camilla Monga indagano tre miti del ‘900, come la danzatrice Isadora Duncan, l’attrice Eleonora Duse e la spia Mata Hari, in due progetti multidisciplinari che le vedono, la prima al fianco dell’attrice Marta Dalla Via (THE DOOZIES), e la seconda a fianco delle musiciste Marta Del Grandi e Federica Furlani e dell’illustratrice Cecilia Valagussa (MATA HARI).
Gli ultimi due titoli interpretano invece perfettamente i nuovi orizzonti della scena multidisciplinare e drammaturgica italiana. Tra musica, rap, poesia e teatro d’immagine Compagnia Usine Baug e Mezzopalco propongono ANSE (premio Forever Young 2024) un ritratto della solitudine contemporanea che abbatte i confini di genere proponendo un concerto che non è un concerto, uno spettacolo teatrale che non è uno spettacolo teatrale, una performance poetica che non è una performance poetica, per dare forma ad un ibrido che è le tre cose insieme. Infine Nicolò Sordo, attore e drammaturgo veronese con all’attivo numerosi riconoscimenti nazionali, porta sul palco del Teatro Camploy la sua scrittura ruvida e straziante affrontando in PERFECT DAYS (selezione MaturAzione del Teatro Stabile del Veneto) una patologia contemporanea fin troppo diffusa come la ludopatia.
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